E’ sempre ardua l’impresa di colui che vuole racchiudere la vita di un uomo in una definizione.
Come è possibile descrivere
un’esistenza di parecchi decenni, utilizzando solo poche parole? Si rischia
l’incompletezza e l’approssimazione.
Eppure, a ben riflettere, per un
uomo come Vincenzo Renzi (Offagna 1933 – Jesi 2020), il tentativo sarebbe
possibile.
Alla sua esperienza si attaglia
perfettamente il precetto evangelico: “Non di solo
pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Pane e Parola: queste sono state le coordinate della vita di Renzi.
Quando agli inizi degli anni ‘60
sorse il nuovo quartiere San Francesco, Vincenzo inaugurò un forno in via
Raffaello Sanzio, destinato a nutrire le migliaia di giovani famiglie che si
insediavano nella zona.
Per 25 anni, farina e lievito
divennero fonte di sostentamento per sè, la moglie Anita e le sue figlie.
Ma nella mente di Vincenzo - terziario francescano dal 1968 - iniziò ad insinuarsi l’idea che il pane dovesse essere condiviso con i poveri.
Negli anni ‘70, grazie a quella
intuizione anticonformista, prese vita il Gruppo Missionario.
Un inconfondibile Apetto verde,
guidato dall’instancabile Vincenzo, iniziò a “sorvolare” le strade della città
con l’obiettivo di raccogliere materiale dismesso (ferro, rame, ottone,
alluminio) da destinare a nuovi utilizzi industriali e commerciali.
L’intero ricavato di quell’attività
si trasformò in pane per le tante missioni francescane del Terzo e Quarto
mondo. Per diversi decenni, un flusso incessante di carità raggiunse, da Jesi,
le terre più lontane e desolate.
Inconsapevolmente, Vincenzo divenne
un antesignano della “raccolta differenziata”, quando ancora tale termine non
era stato coniato!
Non ritenendo sufficiente
l’imponente impegno caritativo rivolto all’estero, Vincenzo si spinse ben oltre
decidendo di condividere la sua stessa casa con gli immigrati senza tetto (“Ero
forestiero e mi avete accolto, avevo fame e mi avete dato da mangiare”).
Renzi fu uno straordinario
testimone della Parola.
Nella sua semplicità, riusciva ad
incantarti per la profonda conoscenza del Vangelo che molto spesso citava a
memoria. Durante il dialogo, era per lui naturale rafforzare le sue
argomentazioni con appropriati e puntuali richiami alla Buona Novella.
L’interlocutore rimaneva sorpreso e
ammirato, comprendendo di avere di fronte non un teorico del Vangelo, ma un autentico operaio
della vigna del Signore.
Il suo stile di vita, contrassegnato da profonda umiltà e dedizione alla preghiera, non poteva rimanere nascosto. La stima unanime di cui godette, suscitò la chiamata a delicati incarichi, prima come Ministro della locale Fraternità francescana e poi – alla fine degli anni ‘90 – come Ministro dell’Ordine Francescano Secolare delle Marche per un triennio.
A poco più di un anno dalla morte, la Parrocchia di San Francesco d’Assisi vuole ricordare la figura e l’opera di Vincenzo (“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”).
Nell’occasione sarà presentato il
libro “Memorie e virtù di Vincenzo Renzi” scritto dal fratello Alberto,
con prefazione di Padre Ferdinando Campana (“Un Santo della porta accanto”).
Con rapide pennellate, l’autore
tratteggia gli episodi salienti della vita di Vincenzo, ringraziandolo per i
suoi insegnamenti.
Gli introiti derivanti dalla
vendita del libro saranno destinati alle Missioni francescane, seguendo il
solco tracciato da Vincenzo.
L’appuntamento è per domenica 10
ottobre 2021 alle ore 16.00 nella Chiesa di San Francesco d’Assisi.
Mauro
Torelli
Voce della Vallesina, 3 ottobre 2021 |
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