“A donna Jacopa, serva dell'Altissimo, frate Francesco, poverello di Cristo, augura salute nel Signore e comunione nello Spirito Santo.
Sappi, carissima, che il Signore benedetto mi ha fatto la grazia di rivelarmi che è ormai prossima la fine della mia vita. Perciò, se vuoi trovarmi ancora vivo, appena ricevuta questa lettera, affrettati a venire a Santa Maria degli Angeli. Poiché se giungerai più tardi di sabato, non mi potrai vedere vivo.
E porta con te un panno di colore cenerino per avvolgere il mio corpo e i ceri per la sepoltura. Ti prego anche di portarmi quei dolci, che tu eri solita darmi quando mi trovavo malato a Roma”.
Frate Jacopa - com'era chiamata - fu l'unica donna ammessa ad assistere al beato transito del Poverello d'Assisi. Arrivò ad Assisi prima che la lettera fosse spedita, portando proprio ciò che Francesco le aveva chiesto di portare.
E il Santo disse : “Benedetto Dio, che ha condotto noi donna Giacoma, fratello nostro! Aprite la porte, esclama, e fatela entrare, perché per frate Giacoma non c’è da seguire il decreto relativo alle donne!”.
E il Santo disse : “Benedetto Dio, che ha condotto noi donna Giacoma, fratello nostro! Aprite la porte, esclama, e fatela entrare, perché per frate Giacoma non c’è da seguire il decreto relativo alle donne!”.
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